Bel sound di una 1000 S – Clicca Sopra
Moto Guzzi 1000 S
Mentre le grandi Case giapponesi competono nel creare di nuovo delle “classiche”, riprendendo le linee “retro” dei loro grandi successi degli anni Settanta, la Moto Guzzi, in una situazione poco rosea, approfitta dell’occasione per lanciare la sua 1000 S.
Contrariamente alle repliche che dissimulano sotto la loro veste “retrò” le tecniche più moderne, si tratta, in questo caso, di una rimessa in produzione di un modello molto simile alla leggendaria 750 Sport presentata nel 1972 e, più precisamente, della versione 750 53 (1975/1976).
Senza realizzare veramente un nuovo studio tecnico, la Moto Guzzi non si è però accontentata di rimettere in produzione la 53. La verniciatura è la stessa, nera con una banda rossa (poi anche con banda verde), il faro è cromato e non c’è nessuna carenatura ma le ruote sono ormai in lega e sia la parte ciclistica che il motore sono quelli delle ultime versioni da 1000 cc.
Delle prime Sport la 1000 S ha conservato la rigidità un po’ eccessiva delle sospensioni, un interasse lungo e una manopola del gas lunga in modo esasperante. Tre caratteristiche che penalizzano il confort di guida sulle strade piccole. La tenuta è però esemplare, come vuole la tradizione del modello, il rumore degli scarichi, benché attenutati rispetto al modello originale, resta estremamente piacevole e la frenata a tre dischi, con comando accoppiato di un disco anteriore co disco posteriore, dà sempre sicurezza.
Troppo costosa, questa “sopravvissuta” dagli anni Settanta avrà una breve carriera ma dimostra quanto la Moto Guzzi fosse, nel 1972, in anticipo con il suo tempo. La velocità massima dichiarata era di 190 Km/h. B0332
Articolo in collaborazione con : http://curiosando708090.altervista.org