Renault Fuego – (1980/1992) – Francia

Renault Fuego

Renault Fuego

La Fuego è una autovettura coupé a quattro posti prodotta dalla Renault tra il 1980 ed il 1992.

Intorno alla metà degli anni settanta Renault iniziò la pianificazione per la sostituzione dei modelli 15 e 17, la coppia di coupé derivata dalla Renault 12.

La nuova coupé venne quindi sviluppata sulla base della Renault 18, la berlina media che nel 1978 sostituì la R12. La denominazione inizialmente prevista (“19”) venne in seguito abbandonata in favore del nome “Fuego” (“fuoco” in spagnolo), che assieme a “Espace” rappresentò l’unica eccezione nella serie numerica adottata da Renault per quasi tre decenni, dall’inizio degli anni sessanta alla fine degli anni ottanta.

La presentazione alla stampa si tenne alla fine del mese di gennaio del 1980 a Jerez de la Frontera, in Spagna, mentre quella al pubblico avvenne nel febbraio, al Salone dell’automobile di Ginevra. La commercializzazione iniziò nel successivo mese di marzo.

Design

Renault Fuego

La linea definitiva, congelata nel novembre del 1978, riproponeva la carrozzeria a due volumi già utilizzata nella coppia R15-R17, ma si distingueva per il grande lunotto avvolgente che fungeva da portellone; una soluzione simile a quella che Porsche aveva proposto quattro anni prima con la 924 e poi riutilizzata ancora da Renault nei primi anni ottanta sui modelli 11 e 25.

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Vi erano poi altre soluzioni estetiche caratterizzanti, la più originale ed evidente delle quali era la fascia nera in materiale plastico rigato che, partendo dalla base del portellone in vetro, proseguiva sulla fiancata. L’effetto estetico appariva come un’estensione del “vuoto” costituito dalla vetratura laterale, alla quale si collegava all’altezza dello specchio retrovisore esterno, anch’esso in materiale plastico nero, enfatizzando l’andamento della linea di cintura.

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Altrettanto innovativi erano i paraurti in plastica, in particolare quello anteriore che integrava la parte bassa del parafango e partendo dalla ruota arrivava alla base dei fari; un design particolare ripreso poi dalla R25. La maniglia della portiera “scavata” nella fiancata era invece derivata dalle precedenti 15 e 17, nonché dalla piccola 5 del 1972 e in quegli anni fu adottata anche da altre case come Fiat (sulla coeva Panda e poi sulla Uno) e Citroën (sulla AX).

La Fuego si distingueva inoltre per la particolare cura aerodinamica, rivelata dalla forma a cuneo e confermata dal valore di 0,347 del Cx dichiarato al debutto. In un periodo caratterizzato dall’affermarsi delle linee tese e squadrate, la Fuego si inseriva dunque nel filone minoritario delle auto dalle forme tondeggianti, che Renault aveva seguito anche con la R14 e la R18.

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Gli interni, disegnati da F. Lampreia, presentavano una plancia costituita da due parti: il corpo principale, che integrava la console centrale, era realizzato con un unico blocco in materiale plastico, disponibile in più tonalità in base ai rivestimenti e al colore della carrozzeria; il quadro portastrumenti, ai lati del quale si trovavano i pulsanti di alcuni comandi secondari, era invece contenuto nel sovrastante cruscotto rivestito nel medesimo materiale, al pari della porzione superiore della corona dello sterzo a due razze (escluso l’allestimento base, che aveva il volante totalmente nero). Questa stessa plancia fu poi adottata dalla Renault 18 “Type 2” del 1985, quando sulla Fuego era ormai presente quella modificata nel 1983. L’intonazione sportiva dell’auto era sottolineata dai sedili avvolgenti con i poggiatesta integrati nello schienale (anche questa un’idea che rimandava a modelli Porsche). I sedili posteriori avevano lo schienale abbattibile e separato, che consentiva di estendere il piano di carico e aumentare la capacità del bagagliaio da 375 a oltre 800

Renault Fuego

Tecnica

Lo schema tecnico della Fuego non presentava alcuna particolare novità, essendo in gran parte basato su quello della Renault 18: trazione anteriore con motore longitudinale, retrotreno ad assale rigido e sospensioni anteriori a ruote indipendenti, queste ultime riprese dalla coppia Renault 20 e 30 con lo schema a due bracci trasversali sovrapposti, con la novità del braccio a terra negativo introdotta pochi mesi prima con la versione Diesel della R20.

Al debutto erano disponibili due motori, entrambi a quattro cilindri in linea, alimentati a benzina, con carburatore e aspirazione atmosferica, con distribuzione ad aste e bilancieri con albero a camme laterale: il motore più piccolo (1.397 cm³) proveniva dai cosiddetti “motori Cléon”, mentre quello più grande (1.647 cm³) apparteneva alla famiglia “Type A”.

Tre erano le trasmissioni disponibili: il motore più piccolo era associato solamente a cambi manuali a quattro (di serie) o cinque (con sovrapprezzo) marce, mentre al motore più potente potevano essere abbinati il cambio manuale a cinque marce oppure un automatico a tre rapporti.

L’impianto frenante prevedeva dischi alle ruote anteriori e tamburi dietro, mentre lo sterzo era a pignone e cremagliera, disponibile anche con servocomando idraulico.

Tutte le versioni

Renault Fuego
Versione Turbo
  • TL/GTL: motore benzina da 1.397 cm³, potenza massima 62,5 CV DIN a 5.500 giri/min, velocità massima 158 km/h.
  • TS/GTS/Automatic: motore benzina da 1.647 cm³, potenza massima 94 CV DIN a 5.750 giri/min, velocità massima 180 km/h.
  • TX/GTX: motore benzina da 1.995 cm³, potenza massima 108 CV DIN a 5.500 giri/min, velocità massima 190 km/h.
  • TurboEssence: motore turbo benzina da 1.565 cm³, potenza massima 132 CV DIN a 5.500 giri/min, velocità massima superiore a 200 km/h.
  • TurboDiesel: motore turbo diesel da 2.068 cm³, potenza massima 88 CV DIN a 4.250 giri/min, velocità massima 175 km/h.

Equipaggiamento

La Fuego si caratterizzò fin dal debutto per la disponibilità di numerosi equipaggiamenti non comuni nel segmento di appartenenza, secondo la politica commerciale di Renault dell’epoca.
Innovativo era il tergicristallo anteriore lato guida con movimento a pantografo, mentre alzacristalli elettrici, chiusura centralizzata delle portiere, volante regolabile in altezza, indicatore del livello dell’olio lubrificante nel quadro strumenti, condizionatore d’ariaservosterzo e molti altri dispositivi facevano parte della dotazione di serie o a pagamento a seconda dell’allestimento. B0367

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