Lada Niva
Belle immagini storiche di Lada Niva – Clcca Sopra
La Lada Niva è un veicolo fuoristrada, adatto anche per l’uso su strada e percorsi cittadini, prodotto dalla Lada-Vaz negli stabilimenti di Togliatti. Nel corso degli anni alla classica versione 3 porte era stata affiancata anche la cabrio 2 porte con capote in tela ripiegabile, mentre in Russia la Niva è disponibile anche nella versione a passo lungo e carrozzeria 5 porte e in diverse versioni pick-up.
La gradevole piccola Niva fu la prima auto della Lada a non essere basta su una vecchia Fiat. La sua semplice struttura a cassone, quattro ruote motrici e sospensioni sorprendentemente efficaci erano tutte di fabbricazioni russa. La produzione di questo veicolo cominciò nel 1977 allo stabilimento Togliatti, che all’epoca era la fabbrica di automobili più grande del mondo, con più di 300 chilometri di catene di montaggio. La Niva ha avuto così tanto successo che viene prodotta ancora oggi in Ucraina e in Kazakistan.
La ricetta era piuttosto semplice: la Niva era economica, semplice e robusta. Fuori moda e poco competitiva sulla strada, sullo sterrato era una delle migliori auto in commercio grazie a un baricentro basso, il telaio molto rialzato sul suolo, le quattro ruote motrici permanenti e il cambio con rapporti sia lunghi che brevi. Compreso nel prezzo un kit di ben ventuno attrezzi per eventuali riparazioni.
La semplicità di questo piccolo fuoristrada lo rendeva modificabile in diversi modi; ci fu anche una versione rally con motore centrale Ferrari e una Niva turbo che ottenne buoni risultati nella estenuante Parigi-Dakar, oltre a quelle modifichiate per funzionare completamente sott’acqua.
Tutt’oggi la Niva viene scelta in oltre 150 paesi non solo per la sua spiccata robustezza e semplicità costruttiva: tutto è ancora rigorosamente manuale, a tutto vantaggio della affidabilità e della facilità di manutenzione e riparazione, mentre assente è ogni ingerenza elettronica, per il massimo piacere di guida; ma viene scelta anche per la sua grande versatilità d’utilizzo: un fuoristrada vero dotato però di carrozzeria da utilitaria e di una abitabilità nettamente superiore ai suoi diretti concorrenti (Suzuki Jimny/Samurai), elementi che ne fanno un veicolo realmente “tuttoterreno”, divertente nell’off-road quanto versatile per città e per i viaggi, e che lo rendono, nel complesso, un mezzo che ancora oggi conserva i tratti di forte originalità (se non di unicità) che contraddistinsero il progetto del lontano 1975.
Attualmente lo storico marchio «Niva» è stato ceduto alla Chevrolet (gruppo GM), mentre il modello classico di Niva continua ora ad essere prodotto con la denominazione di Lada 4×4 per i mercati nord europei mentre nel resto dell’Europa la vettura continua ad essere chiamata Niva.
Evoluzione tecnica
- Propulsore: Inizialmente un 1.6 SOHC di derivazione FIAT, a carburatore, monoalbero a camme in testa, con distribuzione a catena. Si tratta della stessa unità montata in Casa Fiat per la prima volta nel 1966, sul modello 124 con distribuzione monoalbero a camme laterale con aste e bilancieri, e poi adattata nelle sue varianti a numerosi modelli fino al 1981; dal ’92 al ’96 è stato dotato di carburatore elettronico; dal ’97 al 2002 è stato adottato il 1.7 ad iniezione elettronica monopoint elaborato sullo stesso schema del Fiat SOHC; negli anni successivi fino ad ora il medesimo 1.7 ad iniezione multipoint. In alcuni mercati europei è comparso parallamente alle altre motorizzazioni un 1.9 turbodiesel Peugeot, ora non più commercializzato in UE.
- Trasmissione: Fino al ’96 tramite giunto cardanico, dal ’96 è stato adottato il giunto omocinetico, allo scopo di incrementare silenziosità e resistenza e di ridurre vibrazioni e manutenzione. Dopo il 2002 è dotata di semiassi con millerighe di diametro maggiorato, da 27 mm anziché da 24 mm.
- Ciclistica: Dopo il ’96 è stato allungato il passo allo scopo di migliorare le caratteristiche dinamiche.
- Estetica: Nel ’93 è stato introdotto un nuovo disegno del cruscotto e un nuovo disegno del bagagliaio, con apertura a raso, allo scopo di agevolare il carico, e dei fari posteriori, verticali e non più orizzontali in risposta al nuovo disegno del bagagliaio.
Particolarità varie
- Prima del crollo dell’Unione Sovietica la Niva veniva fornita di una cospicua dotazione di attrezzi, custoditi in un astuccio di cuoio. La dotazione comprendeva: 2 cacciacopertoni, una pompa per gonfiare le gomme (a camera d’aria), una lampadina di emergenza da collegare nell’apposita presa sita nel vano motore, un manometro, una limetta e un calibro per puntine platinate e candele, un set di chiavi inglesi, una pinza, cacciaviti e una manovella per l’avviamento manuale.
- La manovella per l’avviamento manuale, che agevolava la partenza nei climi artici, è scomparsa a partire dalle versioni ad iniezione elettronica, tuttavia ancora nella prime 1.7 SPI è possibile trovare nella scocca il caratteristico foro d’inserimento, situato proprio sotto il paraurti anteriore.
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Testo tratto de modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/Lada-Vaz_Niva