LOTUS ESPRIT
Lotus Esprit star del cinema – Clicca Sopra
La Lotus Esprit è una coupé prodotta dalla Lotus Cars dal 1975 al 2004.
Disegnata da Giorgetto Giugiaro e dotata di una carrozzeria in materiale composito (vetroresina) montata su un telaio a trave centrale la Esprit era spinta da un 4 cilindri in linea di 1975cm³ da 160cv con distribuzione a 4 valvole per cilindro, montato in posizione posteriore-centrale e trazione posteriore.
La conformazione della carrozzeria consentiva alla Esprit di toccare i 210 km/h.
Nel 1980, in occasione di un leggero restyling (paraurti e luci posteriori), la cilindrata venne incrementata a 2174 cm³. La potenza rimase invariata, mentre il nome cambiò in Esprit S2. Una curiosità: la S2 montava le stesse luci posteriori della Rover SD1. Nel 1981 venne lanciata la Esprit 2.2 Essex Turbo, che grazie al turbocompressore e all’intercooler, disponeva di 210cv.
Strip adesive, spoiler e cerchi dorati distinguevano la Turbo dalla S2. La Esprit Turbo divenne subito un’auto apprezzata dagli appassionati per le eccezionali doti di maneggevolezza e di scatto, superiori rispetto alle concorrenti dell’epoca prodotte da Ferrari e Porsche, nonostante il motore di cilindrata e frazionamento inferiori.
Il telaio e parti di questa vettura vennero inoltre utilizzate dal proprietario della Lotus, Colin Chapman al momento della revisione del progetto De Lorean DMC-12 a cui era stato chiamato.
Nel 1987 un sostanzioso restyling interessò la coda (completamente ridisegnata, con l’introduzione di due pinne dorsali ed il cofanomotore piatto al posto del portellone), i paraurti e gli interni. Due le versioni disponibili: Esprit SE (2174 cm³, 180cv) ed Esprit Turbo SE(2174 cm³, 264cv). Nel 1993 venne introdotta la versione Turbo 2.2 Sport 300, con motore potenziato di 2,2 litri e 305cv. Nel 1992 la gamma venne arricchita della Turbo 2.0 (1975 cm³, 243cv), mentre nel 1996 tutte le versioni a 4 cilindri lasciarono il posto alla Esprit V8 GT, spinta da un nuovo V8 biturbo di 3506 cm³ da 350cv.
Nel 1999 è stata prodotta la versione Esprit Sport 350 in 50 esemplari. Si differenzia dalle versioni precedenti per la presenza di un alettone in fibra di carbonio presente sul cofano motore posteriore. Per rendere la vettura ancora più leggera sono stati montati speciali cerchi in magnesio e il telaio è stato alleggerito, rendendo la 350 meno pesante di 80 kg rispetto alla Esprit base.
L’impianto frenante prevede dischi di 320 millimetri con pinze AP Racing di colore blu. Grazie ad essi la vettura passa da 60 a 0 km/h in 3,2 secondi.
Il 20 febbraio 2004 venne prodotta l’ultima Esprit portando ad un totale di 10.675 il numero di esemplari costruiti.
Impressioni e Tecnica di guida
Le Lotus Esprit, in generale, sono particolarmente apprezzate per la guida sportiva. Infatti ha un assetto molto ribassato e il motore centrale longitudinale gli permette di avere un baricentro molto basso. Inoltre il telaio monotrave scatolato in acciaio collegato anteriormente da delle sospensioni a ruote indipendenti a triangoli trasversali sovrapposti con molle elicoidali e barra stabilizzatrice; e posteriormente da sospensioni a ruote indipendenti con bracci longitudinali, bielle oblique e molle elicoidali.
L’auto è ammortizzata sia davanti che dietro da ammortizzatori idraulici telescopici. La Esprit è frenata da quattro freni a disco autoventilanti, quelli di diametro intermedio erano forniti dalla Brembo. Poi alcune serie delle Esprit, erano dotate di alettone posteriore che garantiva una deportanza necessaria, dato che la trazione era posteriore. In conclusione questa macchina era veramente apprezzata dai piloti per la perfetta tenuta di strada e dalla posizione di guida (che è praticamente sdraiata); anche se bisognava avere una buona dose di esperienza per guidarla. B0334
Di seguito tante belle immagini di Lotus Esprit
Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Lotus_Espr