AERMACCHI ALA D’ORO – (1961/1972) – Italia

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Il magnifico sound di una Ala D’Oro – Clicca Sopra

L’Ala d’Oro è una motocicletta da competizione costruita dall’Aermacchi dal 1961 al 1972. 

Aermacchi Ala d’Oro – Storia

Le origini dell’Ala d’Oro risalgono al 1958, quando esordì nel Campionato Italiano Velocità una 175 derivata dalla Ala Rossa stradale, potenziata da 11,8 a 15,5 CV. L’anno seguente vide un ulteriore incremento di potenza: con 20 CV e 160 km/h l’Ala d’Oro poteva rivaleggiare con la Morini Settebello nelle gare dell’Italiano Juniores e dell’Italiano della Montagna, più volte vinto con Angelo Tenconi.

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Nel 1960 alla 175 si affiancò una 250, con la quale l’Aermacchi fece il suo debutto nel Motomondiale: ad Assen Alberto Pagani (figlio dell’ex campione del Mondo della 125 Nello) si piazzò nono, mentre sul veloce circuito di Spa, una settimana dopo, Pagani terminò quinto, un ottimo risultato per una monocilindrica aste e bilancieri come l’Aermacchi. Il buon risultato della 250 spinse la dirigenza della Casa varesina (da poco partecipata dall’Harley-Davidson) a costruire per la stagione 1961 un piccolo lotto di Ala d’Oro 250 (siglate DS) da vendere ai piloti privati.

Sebbene la potenza non fosse elevata (il tipo 1961 aveva 26 CV a 9000 giri/min) i punti di forza dell’Aermacchi erano la leggerezza (appena 102 kg di peso) e l’elevata coppia già ai bassi regimi, dovuta al motore a corsa lunga (66×72 mm, le stesse misure di alesaggio e corsa delle 250 stradali). Le restanti caratteristiche del modello erano: cambio a 4 rapporti, frizione multidisco in bagno d’olio, carburatore Dell’Orto da 30 mm.

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Evoluzione

Poche le modifiche per il modello 1962: camme più spinte che davano al motore 200 giri e 2 CV in più dell’anno precedente. Quest’ulteriore potenziamento fu però causa di problemi di affidabilità, come aste della distribuzione spezzate e pistoni grippati. Per questo motivo il modello ‘63 fu rivisto dal punto di vista meccanico (nuovi il pistone, ora forgiato, e l’albero a camme), introducendo anche un cambio a 5 rapporti.

Il 1964 vide l’introduzione del nuovo modello DS-S, spinto da un nuovo motore a corsa corta (72×61 mm), con 32 CV a 9400 giri/min e la possibilità di raggiungere i 10.000 giri/min. Nel frattempo, i piloti ufficiali Aermacchi (oltre a Pagani, Gilberto Milani) avevano fatto debuttare nelle corse già dal 1961 una 350, che fu disponibile per i privati dal 1964: aveva motore a corsa lunga (74×80 mm) e cambio a 5 rapporti (i primi esemplari, però, avevano ancora 4 marce).

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Nel 1966 le Ala d’Oro vennero aggiornate con frizione a secco, rapporti del cambio allungati, un nuovo pistone e carburatori maggiorati (da 35 mm per la 250 e da 38 per la 350), divenendo più affidabili.

Per la stagione 1968 l’Aermacchi preparò per i suoi piloti ufficiali una 350 con motore a corsa corta (77×75 mm) da 42 CV a 8400 giri/min e oltre 210 km/h di velocità massima, con cui l’australiano Kel Carruthers terminò al terzo posto il Mondiale.

Il 1969 vide le Ala d’Oro ufficiali cogliere diversi podi tra 350 e 500 (nella classe regina la Casa varesina correva con una 350 maggiorata a 408 cm³): Carruthers 2º in Spagna, Steenson 2º al TT, Milani 2º a Imola e ad Abbazia. A questi podi fecero seguito, nel 1970, quelli di Barnett al TT, Bergamonti in Jugoslavia e Paesi Bassi, e di Mandolini in Spagna.

Tutti questi sforzi si rivelarono però vani in seguito all’avanzata dei motori a due tempi. Per rispondere alla sfida lanciata dalle Yamaha TD e TR, l’Aermacchi farà esordire, nel 1971, una bicilindrica derivata dall’esperienza dell’Aletta 125, nata nel 1967. b0385

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Caratteristiche tecniche – Aermacchi Ala d’Oro 250 – (350) Competizione – 1967

Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 1.950 (1.960) × 570 (570) × 1.150 (1.160) mm
Altezze Sella: 730 (740) mm – Minima da terra: 200 (210) mm – Pedane: 340 (350) mm
Interasse: 1.340 (1.340) mm Massa a vuoto: 108 (109) kg Serbatoio: 17 (17) litri
Meccanica
Tipo motore: monocilindrico orizzontale 4 tempi Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 248,36 (344,1) cm³ (Alesaggio 72 (74) x Corsa 61 (80) mm)
Distribuzione: aste e bilancieri Alimentazione: un carburatore Dell’Orto SSI 30 D (Dell’Orto SSI 35 B)
Potenza: 32 CV a 10.000 giri/min (37 CV a 8.200 giri/min) Coppia: Rapporto di compressione: 10:1 (11:1)
Frizione: multidisco a secco Cambio: in blocco a 5 marce (sempre in presa) con comando a pedale sulla destra
Accensione spinterogeno-batteria
Trasmissione primaria a ingranaggi a denti dritti; secondaria a catena
Avviamento a spinta
Ciclistica
Telaio monotrave in tubi rinforzato da elementi stampati laterali
Sospensioni Anteriore: forcella teleidraulica Ceriani tipo GP / Posteriore: forcellone oscillante e due ammortizzatori telescopici regolabili Ceriani tipo GP
Freni Anteriore: tamburo centrale a 4 camme e 4 ganasce Ceriani ø 230 mm / Posteriore: tamburo centrale a doppia camma ø 200 mm
Pneumatici anteriore: 2,50 x 18″ (2,75 x 18); posteriore: 2,75 x 18″ (3,00 x 18)
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 200 (210) km/h
Altro
Ruote cerchi Borrani da 2.25 x 18″
Fonte dei dati: Roberto Patrignani, Ali d’oro – Motociclismo d’Epoca – 8-9/1999, Edisport, Milano

 

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