Sound di una RG 250 del 1984 – Clicc Sopra
Con la sigla RG la casa motociclistica giapponese Suzuki ha contrassegnato, tra il 1977 e il 1982, una serie di motociclette prodotte in diverse cilindrate tra i 50 e i 250 cm³. Si trattava di moto piuttosto semplici, sprovviste di carenatura e destinate all’uso quotidiano; vennero integrate e sostituite dalle versioni RG Gamma destinate peraltro ad un pubblico maggiormente sportivo.
I modelli
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RG 50
Il 50 è il modello sportivo stradale nella cilindrata più bassa; è entrato in produzione nel 1977 anticipando di un anno il modello 125. È stato poi prodotto fino al 1982. Nel 1979 le versioni si ampliarono aggiungendo al nome la lettera “E” per quelle dotate anche di cerchi in lega e la lettera “T” per quelle con impronta più turistica e dotati anche di portapacchi[1].
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RG 125 e RG 185
Versioni prodotte dal 1978 al 1980 la prima e solo nel 1978 la seconda. Come per il modello di cilindrata inferiore, della 125 venne resa disponibile nel 1979 la versione E con cerchi in lega.
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RG 250
La RG 250 è la versione di maggiore cilindrata, in produzione dal 1978 e dall’anno successivo solo in versione E.
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Prima di una lunga stirpe che continuerà ad evolversi negli anni, la Suzuki RG 250 del 1984 si inserisce nella corrente delle repliche delle moto da corsa, con la Suzuki GSXR 750, la Yamaha RDLC 500, la Suzuki Gamma 500 o la Honda NSR 400.
Come ogni replica che si rispetti, la piccola Suzuki tenta di imitare le moto da GP. Carenatura avvolgente, sella monoposto con codolino staccabile, manubrio in due pezzi, colori della Suzuki ufficiale: il risultato è molto realistico.
L’illusione continua anche quando si sale in sella: dimensioni ridotte nell’insieme, posizione di guida in appoggio sulle manopole, precisione del telaio, rigidità delle sospensioni. La RG 250 non è molto lontana dall’essere una moto da corsa. In pista si mostra a suo agio, più che su una strada dissestata, su cui la sua rigidità si traduce in una totale mancanza di confort, e più che su un’autostrada, dove sono un grosso handicap le dimensioni ridotte e la bassa cilindrata. B0384
Vera moto-giocattoo, la Suzuki ama in modo particolare le strade in buono stato ricche di curve, dove la sue qualità si esprimono al meglio e dove la sua elaboratissima concezione trova piena giustificazione. Il telaio in alluminio, le sospensioni regolabili e tre freni a disco compongono un insieme che brilla per il comportamento rigoroso. Il motore, un bicilindrico raffreddato ad acqua dotato di dispositivi più moderni, spinge la RG a 180 km/h ma, rovescio della medaglia, si dimostra un po’ difficile nelle condizioni di uso normale ed esige grande concentrazione. Un lato esclusivo che conferma la sua vocazione ultrasportiva.