Fiat 130 coupé
Fiat 130 Coupé
Marzo 1971 ovvero Salone di Ginevra: debutta la “130” nella elegante versione coupé 5 posti, disegnata e prodotta dalla Pininfarina. Da notare che anche la meccanica introduce delle innovazioni: il nuovo motore con cilindrata portata a 3200 cc. e potenza a 165 CV/DIN. La Fiat 130 Coupé viene offerta con trasmissione automatica oppure meccanica, cioè con cambio a 5 rapporti
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Va infine notato che in autunno anche la “130” berlina verrà equipaggiata con questo nuovo motore 3200: migliorano pertanto le prestazioni. La “normale”, cambio meccanico, ha una velocità massima di 190 km/h e un consumo normalizzato di 14,5 litri/100 km. L’automatica, invece, 185 km/h e 15.2 litri/100 km. Miglioramenti all’interno della carrozzeria: plancia-strumentazione come la Coupé, selleria migliorata.
La produzione della Coupé durò sino al 1977 totalizzando 4292 esemplari, invece quella della berlina, cessata nel 1976 arrivò a 15.093. I costi della berlina normale era di Lire 4.750.000 mentre l’automatica costava Lire 4.950.000.
Una delle pecce più gravi fu l’ eccessivo consumo, malgrado i vari tentativi per ridurre l’entità dell’inconveniente che afflisse sempre il propulsore. Consumi assolutamente proibitivi anche in relazione alla cilindrata, addirittura superiori a quelli di alcuni V8 americani prodotti all’epoca; non era difficile scendere a valori dell’ordine dei 3Km/litro nel ciclo urbano.
Altro grave problema che afflisse il modello sia durante la gestazione, sia durante la commercializzazione, fu l’idea universalmente diffusa sia presso gli operatori del settore, sia presso i potenziali acquirenti, per cui si considerava la FIAT una casa specializzata esclusivamente nella produzione di auto utilitarie e del tutto incapace o inadatta a cimentarsi nel settore delle berline di lusso, che storicamente non era mai stato di sua competenza. Sostanzialmente tale autovettura, oltre che dai suoi limiti, fu sempre eccessivamente penalizzata dalle sue origini “proletarie”.
La grave crisi petrolifera che prese l’avvio nel corso dell’anno 1973 determinò di fatto la morte commerciale del modello, in quanto i consensi tributati alla coupé si limitarono ai soli apprezzamenti per la sua linea esteriore, ma non si tradussero mai in consistenti numeri di vendita. Inoltre era palese la circostanza che l’utilizzo di un’autovettura caratterizzata da consumi così elevati, complice il costo del carburante di fatto quintuplicato nel giro di qualche mese, fosse diventato improvvisamente antieconomico.
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Articolo in collaborazione con : http://curiosando708090.altervista.org