RENAULT 5 l’utilitaria di successo – (1972/1984) – Francia

Renault 5

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Lo spot promozionale del 1972 – Clicca Sopra

La Renault 5 è un’autovettura di tipo utilitaria prodotta dalla casa automobilistica francese Renault dal 1972 al 1984.

Renault 5 il debutto

Il 28 novembre del 1971 cominciarono a venir diffuse le foto ufficiali della vettura. Non appena ciò avvenne, furono in molti a sollevare dubbi sul successo commerciale della vettura: in un’epoca in cui anche le utilitarie stavano cominciando a disporre di quattro porte, la Renault 5 andò controcorrente proponendone solo due più il portellone.

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In realtà la scelta fu necessaria in base all’accordo SFM (Société Française de Mécanique) stretto già nel 1966 con la Peugeot, accordo che in teoria prevedeva la produzione in comune di motori, ma che di fatto andò, sia pure in piccola parte a condizionare anche la produzione automobilistica. Infatti, la Peugeot era prossima al lancio della 104, che già nelle menti dei vertici della Casa di Sochaux era vista come la più piccola vettura a 4 porte.

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Pertanto, per non ostacolare i piani commerciali dei suoi partner, la Renault decise di limitare a tre il numero di porte della sua “piccola”, della quale una prima presentazione, riservata alla stampa, avvenne il 3 gennaio 1972.

Già a partire dal giorno seguente alla presentazione, 2.560 esemplari di Renault 5 furono inviati a tutta le rete di concessionarie e succursali Renault della Francia. Di questo lotto di vetture, ben 1.920 erano decorate in maniera molto fumettistica, con occhi applicati sui fari anteriori e vignette sulle fiancate, in maniera tale da suscitare simpatia al primo sguardo.

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Renault 5 Stile e design

Una delle chiavi del successo della Renault 5 (o R5, come si prese a chiamarla di lì a poco) stava nell’azzeccato equilibrio stilistico tra praticità, simpatia ed una certa dose di dinamismo. Il frontale era caratterizzato in primis dai grandi fari quadrangolari, tra i quali si apriva una piccola feritoia a tutta larghezza che fungeva sia da presa d’aria che da calandra. Sopra di essa campeggiava il logo Renault, mentre al di sotto si trovava il grande paraurti in materiale plastico.

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Si trattava di una prima assoluta: fino a quel momento, infatti, i paraurti delle vetture erano quasi tutti in acciaio, perciò una delle maggiori innovazioni introdotte dalla R5 fu proprio lo scudo paraurti in poliestere, il quale inglobava anche l’alloggiamento degli indicatori di direzione Un’altra caratteristica era quella delle portiere senza maniglie, sostituite da un pulsante accoppiato ad un incavo per accogliere la mano di chi si accingeva ad aprire la portiera stessa. Tale soluzione fu scelta per snellire e rendere più pulita la fiancata.

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L’abitacolo, interamente disegnato da Robert Broyer, proponeva contenuti moderni per l’epoca, ed in alcuni casi anche decisamente particolari, come la console centrale, che già nelle vetture di fascia bassa dell’epoca era praticamente assente, ma che qui era interamente sostituita da un massiccio corpo rivestito in skai e che andava ad ospitare le condutture per l’aerazione. Buona la capacità del bagagliaio, in rapporto alle dimensioni: dagli originari 200 litri in configurazione standard, si poteva passare a ben 900 litri abbattendo lo schienale posteriore.

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Struttura, meccanica e motori

La base meccanica della Renault 5 derivava in parte da quella della più spaziosa Renault 4, rispetto alla quale però si differenziava principalmente per il telaio monoscocca in luogo di quello a pianale separato. Tale cambiamento si rese necessario per le esigenze di sicurezza dettate dalle specifiche di progetto volute dai vertici Renault.

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La meccanica telaistica derivava invece strettamente da quella della R4 e della R6, e prevedeva quindi un avantreno a barre di torsione longitudinali, mentre il retrotreno era a barre di torsione trasversali. Dalle due polivalenti e più spaziose “sorelle” maggiori, la R5 ereditò anche la leggera differenza nella misura del passo tra il lato sinistro ed il lato destro. L’impianto frenante era differente a seconda dei due livelli di allestimento previsti al debutto: la versione L, più economica, era equipaggiata con quattro tamburi mentre la versione TL prevedeva la soluzione mista.  Il cambio era manuale a 4 marce su entrambe le versioni.

Allestimenti e dotazioni

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All’inizio erano disponibili solo due versioni: la L e la TL, quest’ultima più ricca. Le due versioni erano caratterizzate prima di tutto dalla presenza dei due differenti motori   ( la L da 782 cm³ in grado di sviluppare fino a 36 CV di potenza massima e la TL con il più potente motore da 956 cm³ e 47 CV di potenza massima.

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Entrambi i modelli avevano poi in dotazione il divanetto posteriore ribaltabile, paraurti grigi, portiere incernierate anteriormente, maniglie di appiglio posteriori e la leva del cambio montata sulla plancia. L’allestimento TL, più ricco, offriva in dotazione lo specchietto di cortesia per il passeggero anteriore, tre posacenere (uno sotto al bracciolo della portiera lato passeggero e altri due nella parte posteriore), i due sedili anteriori reclinabili separatamente, lo schienale posteriore abbattibile, le maniglie di appiglio anteriori, e tre tasche portaoggetti. E se, invece, amavi le sportive e l’adrenalina CONTINUA la lettura su …

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