LAVERDA 350 – 500 – (1977/1983) – Italia

LAVERDA 350

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Il sound di una Laverda 500 del 1979 – Clicca Sopra

La 350-500 è una serie di motociclette costruita dalla Moto Laverda tra il 1977 e il 1983. 

La moto nacque per coprire una fascia di mercato nella quale la Casa di Breganze non era presente: quella delle medie cilindrate. A tal fine si progettò un modello che riprendeva alcune delle caratteristiche delle più grosse SF e 1000: motore bicilindrico bialbero di 500 cm³ con testata a 8 valvole, cambio a sei marce, tre freni a disco Brembo, cerchi a razze in lega, accensione elettronica e avviamento elettrico. La presentazione al pubblico avvenne al Salone di Milano 1975, ma la produzione, a causa di problemi tecnico-logistici, partì solo due anni dopo.

LAVERDA 350 – 500 – Le moto

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Laverda 350

La nuova 500 (commercializzata sul mercato britannico come Alpino e in quello statunitense come Zeta) si presentava con una linea armonica e piacevole, leggera (solo 175 kg di peso), con una buona tenuta di strada, ben frenata e scattante (caratteristica, quest’ultima, favorita dalla rapportatura corta del cambio). Il motore, invece, presentava alcuni problemi: una manutenzione complicata, che se non fatta poteva portare a cedimenti delle valvole, e vibrazioni intorno ai 6.000 giri/min.

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Laverda Alpino 500 del 1977

La moto, inoltre, non aveva prestazioni velocistiche di rilievo (raggiungeva solo i 170 km/h), aveva il peggior consumo tra le “mezzo litro”, e inoltre era una delle moto più costose della categoria. Come se non bastasse, sul mercato italiano la Laverda 500 era penalizzata dal divieto di guida ai diciottenni e dall’IVA al 35%.

Per contrastare questi ultimi problemi, nel 1978 fu presentata la Laverda 350, che differiva dalla sorella maggiore per alcuni particolari: alesaggio ridotto (da 72 a 60 mm), contralbero equilibratore, valvole e carburatori di minori dimensioni, rapporto di compressione ridotto, serbatoio di maggiore capacità e pneumatici di misure differenti tra anteriore e posteriore. Contralbero, serbatoio e pneumatici furono di lì a poco adottati anche sulla 500. La 350 si rivelò stabile e maneggevole come la 500 e con un motore pronto e senza vibrazioni (ma con “buchi” di carburazione). Le prestazioni velocistiche (155 km/h), l’accelerazione, il consumo e il peso erano allineate alle concorrenti della categoria, ma non il prezzo (2.277.000 L. IVA compresa, quando la Moto Morini 3 1/2 e la Moto Guzzi V35 costavano poco meno di 1.900.000 L.).

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Laverda Alpino 500

La produzione della 350 cessò nel 1981 dopo circa 3000 esemplari costruiti, mentre quella della 500 nel 1983, con 5000 pezzi commercializzati. Il motore della 500, maggiorato a 600 cm³, sarà la base per l’enduro Atlas, commercializzata dal 1986[2]. Sulla base del motore 500, verranno successivamente sviluppati numerosi altri modelli, con ulteriori maggiorazioni del motore. Dall’enduro Atlas, per esempio, nel 1989 venne ricavata la El Cid 700, una enduro (rimasta allo stadio di prototipo) ispirata alla Yamaha Supertenerè 750, con motore da 668 cc e iniezione elettronica. Non verrà mai prodotta in serie. Stessa sorte per la Hidalgo 668 del 1989, una custom in stile Harley, e per la CR 600 Cruiser del 1987, naked turistica derivata dalla Atlas 600. Dalla stessa famiglia di motori verrà poi ricavata l’intera gamma di sportive 668/750 prodotta a Zanè negli anni ’90. B0086

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Laverda 500 Montjuic

Caratteristiche tecniche – Laverda 500 seconda serie (350)

Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 2115 × 720 × 1115 mm
Altezze Sella: 800 mm – Minima da terra: 165 mm – Pedane: 340 mm
Interasse: 1420 mm Massa a vuoto: 175 kg Serbatoio: 14,5 l
Meccanica
Tipo motore: bicilindrico parallelo frontemarcia a quattro tempi Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 496,7 (344,5) cm³ (Alesaggio 72 (60) x Corsa 61 mm)
Distribuzione: bialbero, 4 valvole per cilindro Alimentazione: 2 carburatori Dell’Orto PHF 32 A (2 Dell’Orto PHBL 24 B)
Potenza: Coppia: Rapporto di compressione: 9,2:1 (8,7:1)
Frizione: multidisco in bagno d’olio Cambio: 6 marce in blocco a innesti frontali, comando a pedale
Accensione elettronica Bosch
Trasmissione primaria a ingranaggi, finale a catena
Avviamento elettrico
Ciclistica
Telaio monoculla sdoppiata in tubi d’acciaio
Sospensioni Anteriore: forcella Marzocchi teleidraulica ø 35 mm / Posteriore: forcellone oscillante con due ammortizzatori Marzocchi regolabili in 5 posizioni
Freni Anteriore: due dischi Brembo ø 260 mm / Posteriore: disco Brembo ø 260 mm
Pneumatici Pirelli, anteriore: 90/90-18″; posteriore: 110/90-18″
Fonte dei dati: Motociclismo d’Epoca 10/2002, pagg. 54-55

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Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Laverda_350-500

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