HONDA CB450SC Nighthawk – (1982/1989) – Giappone

Honda cb450sc

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Il sound di una CB450SC Nighthawk – Clicca Sopra

Honda CB450SC

La Honda CB450SC è una motocicletta prodotta dalla Honda durante gli anni ’80, circa dal 1982 al 1989, e appartiene alla famiglia di modelli chiamata Nighthawk, declinati anche nelle cilindrate da 250, 550, 650, 700 e 750 cc; le Nighthawk proseguono sul filone aperto dalla CB650 Custom, andando a sostituire questa motocicletta anche grazie all’introduzione di motorizzazioni sviluppate ex-novo.

In Italia sono stati importati solo i modelli da 450 cc e da 650 cc, rispettivamente bicilindrico SOHC e quadricilindrico DOHC con trasmissione cardanica.

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Honda CB450SC Nighthawk – Vista generale

Questa motocicletta ha un aspetto che fa venire in mente certe sue colleghe di cilindrata maggiore, grazie alle sue dimensioni abbondanti (178 Kg a secco e una sella piuttosto alta la fanno sembrare ben di più che un 450) ma ben proporzionate, e trasmette un senso di “solidità” generale, grazie anche ai molti particolari realizzati in metallo; in Italia è stata importata in sole due colorazioni, blue e rosso metallizzato, entrambi con decorazione a cornice e stemma in metallo sul serbatoio.

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A differenza della 650 questa moto ha un aspetto leggermente più datato, più legato ai modelli precedenti, soprattutto grazie al grosso fanale anteriore rotondo cromato, agli indicatori di direzione già montati sulla CB750K e alla strumentazione dal disegno classico, al posteriore invece i canoni estetici degli anni ’80 sono stati maggiormente rispettati, con forme più squadrate.

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MOTORE

La CB450SC è spinta da un bicilindrico fronte-marcia SOHC da 447 cc a tre valvole per cilindro (75 per 50,6 mm – r.c. 9,3:1) alimentato da due carburatori a depressione Keihin, che eroga una potenza massima di 42 CV a 8500 giri/minuto, unito ad un cambio a sei marce; il raffreddamento è misto aria/olio con tanto di radiatore dell’olio esterno posizionato sotto il canotto di sterzo (nella versione americana il radiatore è un specie di “calorifero”… passatemi il paragone… montato a fianco alla coppa dell’olio proprio sotto il motorino di avviamento). Questa unità motrice è una evoluzione di quella introdotta nel 1978 montata sulla CB400N.

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Il telaio è di tipo mono-culla aperto, le sospensioni sono costituite da una forcella Showa oleo-pneumatica e da una coppia di ammortizzatori idraulici, con molla scoperta, regolabili nel solo precarico; i cerchi sono in lega a cinque razze sdoppiate, anteriore da 19 pollici e posteriore da 16, e montano pneumatici tubeless.

honda cb450sc L’impianto frenante è costituito all’anteriore da un freno a disco non ventilato accoppiato ad una pinza a due pistoncini, mentre al posteriore si ha un tamburo tradizionale e nel loro insieme svolgono bene il loro compito, senza però avere troppo mordente, forse anche a causa del peso non indifferente.

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L’unico appunto va al sotto-sella: nella coda è realizzato un vano per i soli documenti e sotto la sella c’è spazio solo per il kit degli attrezzi, altro non ci sta.
Il serbatoio contiene 12 litri di benzina, comprensivi di due litri di riserva, che devono essere selezionati tramite il classico rubinetto posto sul lato sinistro.

honda cb450sc

Se il motore è ben appunto parte sempre al primo colpo e va in temperatura abbastanza velocemente anche in climi freddi, le vibrazioni sono sempre contenute e iniziano a farsi sentire solo a regimi elevati. La risposta dell’acceleratore è tranquilla, e ciò ci ricorda proprio che non stiamo guidando un 750, però tenendo il motore allegro i 42 cv si fanno sentire al completo e anche abbastanza velocemente, ma immagino che con questo stile di guida i benzinai siano un po’ troppo grati. ( 2ago17 )

honda cb450sc Il motore è molto elastico, infatti permette di andare a 60 km/h in sesta marcia a circa 2’500 r.p.m. e riprende sempre senza strappi. La frizione è un po’ dura e il cambio ha innesti rapidi e precisi. In generale è una motocicletta molto agile, anche in mezzo al traffico, infatti si fa manovra in poco spazio anche se però il peso non aiuta in questi casi, e i più bassi avranno qualche difficoltà a far forza con i piedi per le manovre da fermo.

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