DE TOMASO DEAUVILLE – (1971-1988) – Italia

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Una bella Deauville – Clicca Sopra 

De Tomaso Deauville

La Deauville è un’automobile prodotta dalla De Tomaso tra il 1971 ed il 1988. 

Alla fine degli anni sessanta, con la Maserati Quattroporte I a fine carriera e priva di un’erede (che sarebbe arrivata, salvo la parentesi, nel 1976, della Quattroporte II prodotta in 15 esemplari, soltanto alla fine degli anni settanta) e la costosa Iso Rivolta Fidia condannata al ruolo di oggetto misterioso, il vulcanico Alejandro De Tomaso accarezzò l’idea di divenire l’unico costruttore in Italia a produrre una berlina di lusso.

Da queste premesse nel 1971 nacque la Deauville, una berlina a 3 volumi e 4 porte disegnata da Tom Tjaarda (allora in forza alla Ghia), destinata, secondo i piani della casa, a sfidare Jaguar e Mercedes sul loro terreno. E proprio dalla Jaguar XJ la nuova De Tomaso traeva (in modo piuttosto evidente) la propria ispirazione stilistica.

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La vettura

A livello tecnico, invece, adottava soluzioni consone al proprio “censo”: trazione posteriore, motore V8 anteriore longitudinale, sospensioni a ruote indipendenti sia davanti che dietro e 4 freni a disco autoventilati.

A spingere la nuova berlina di Modena ci pensava un V8 Ford monoalbero (nel basamento) di 5763cm³ da 300cv, alimentato da un carburatore quadricorpo Holey ed abbinato ad una trasmissione manuale ZF a 5 rapporti o, in alternativa, ad un cambio automatico a 3 rapporti. In entrambi i casi il differenziale era di tipo autobloccante.

Riccamente rifinita (plancia rivestita in legno di noce, sedili in velluto pregiato) e dotata di prestazioni sportive (240 km/h), la Deauville non ottenne il successo che il costruttore italo-argentino s’attendeva. 

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Le ragioni furono molteplici: la mancata omologazione negli Stati Uniti (florido mercato per questo tipo di automobili), la poco capillare rete di vendita in Europa, il venir meno dell’appoggio ufficiale della Ford ed il prezzo decisamente elevato. Nel 1972, ad esempio, il prezzo di listino era di 6.500.000 lire e non comprendeva accessori “obbligatori” come i vetri elettrici, gli interni in pelle, il servosterzo, l’aria condizionata, il lunotto termico, i cerchi in lega leggera ed il cambio automatico, aggiungendo i quali il prezzo schizzava a 8.500.000 (contro i 5.575.000 della Mercedes 350 SE e i 5.870.000 della Jaguar XJ6 4.2 De Luxe Automatica).

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La Deauville del 1971 fu un tentativo di competere con le contemporanee Jaguar e Mercedes-Benz. Con lo stesso motore della Pantera ma montato davanti, la Deauville fu prodotta con una carrozzeria a quattro porte di Tjaarda/Ghia che aveva più di un particolare della Jaguar XJ6. La Deauville non aveva una speranza di competere con le sue concorrenti, specialmente con quelle tedesche, sulla qualità del suo apparato, ma le superava sulla rarità dell’appeal.

L’evoluzione

Durante la sua lunga carriera la Deauville subì poche modifiche. La più importante nel 1980 quando cambiarono i paraurti (più grandi e con cantonali in plastica), i comandi e le finiture. Nel 1984 venne allestita, in esemplare unico, una versione station wagon, che rimarrà in uso alla famiglia De Tomaso (in particolare alla moglie di Alejandro). b0384

Nei 17 anni di produzione (cessata nel 1988), sono stati costruiti 244 esemplari di Deauville.

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