CITROEN DYANE – (1967/1984) – Francia

CITROEN DYANE

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Citroen Dyane

La Citroën Dyane è un’utilitaria prodotta dalla Casa francese Citroën dal 1967 al 1984.

Negli anni cinquanta e sessanta la Citroën era riuscita ad ottenere un enorme successo di vendite con la sua 2CV, una vettura spartana ed essenziale pensata per motorizzare il ceto medio francese, già nei primi anni trenta. Tuttavia l’avvento della Renault 4, analoga alla piccola Citroen sia per caratteristiche tecniche che per successo commerciale, si rivelò una minaccia per l’egemonia commerciale della “2CV” che cominciava a soffrire per il suo design un po’ datato e per i suoi limiti costruttivi. D’altro canto questa vettura continuava a far registrare numeri di vendita più che soddisfacenti, specie proprio in rapporto alla sua età.

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Perciò la Citroën pensò di affiancare alla 2CV, senza sostituirla, una vettura dalle caratteristiche simili, ma con un design più moderno.

Le specifiche imposte da Bercot (disegnatore del nuovo modello)  includevano la massima economia di sviluppo del modello per permettere anche al nuovo modello di essere competitivo, e la possibilità di produrre la nuova vettura nelle stesse linee di montaggio fino a quel momento dedicate solo alla 2CV, ossia gli stabilimenti di Levallois e di Rennes. I primi schizzi di Bionier ritraggono una vettura simile nell’impostazione generale alla 2CV, ma con cofano più spiovente, fari integrati nei parafanghi e parabrezza maggiormente sviluppato in altezza. Alcune soluzioni prefiguravano quindi quelle del modello definitivo.

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Ma il modello derivato da tali schizzi e risalente alla fine del 1964 lasciò perplesso il direttivo Citroën, che decise di far apportare alcuni ritocchi ad alcuni colleghi del centro stile interno alla Citroën, che in quel periodo stava attraversando un momento di transizione.

Fu così che nel maggio del 1965 Charreton ridisegnò in alcuni punti il frontale del prototipo di Bionier rendendo la vettura più simile al modello definitivo. Nel frattempo lo stesso Dargent si occupò degli interni della vettura, fino a raggiungere il disegno definitivo il 2 luglio del 1965. A tale fase della progettazione continuarono a partecipare anche alcuni membri della Panhard.

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Il 23 maggio del 1967 si ebbe l’omologazione del nuovo modello, per il quale fu scelto il nome di Dyane.

La produzione della Dyane è stata avviata l’11 luglio 1967 presso lo stabilimento di Levallois, esattamente come previsto dalle specifiche dettate da Bercot. La presentazione ufficiale al pubblico avvenne un altro mese dopo, a settembre, in occasione del Salone di Parigi 1967.
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Molte delle impostazioni principali già presenti sulla 2CV rimasero tali: il corpo vettura molto rialzato e le ruote posteriori carenate ad esempio. Il tutto rivisto in chiave più moderna con il risultato finale di una linea più elegante. Partendo dal frontale, balzano immediatamente all’occhio i proiettori quadrangolari incassati nei parafanghi, con questi ultimi che hanno mantenuto il loro aspetto sporgente rispetto al corpo vettura. Gli indicatori di direzione, posizionati al di sotto dei proiettori, sono ancora separati da questi ultimi, ma hanno un disegno più moderno.

La calandra è trapezoidale come nella 2CV, ma più bassa e coperta da una griglia a nido d’ape.

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Il parabrezza è più ampio di quello della 2CV e permette maggiore visibilità per il conducente. La vista laterale mostra come anche i parafanghi posteriori, sempre carenati, siano rimasti sporgenti.

È visibile una grossa nervatura laterale che parte dal parafango anteriore e va a toccare le due maniglie porta prima di spegnersi in corrispondenza del parafango posteriore. Sotto tale nervatura, il disegno delle portiere assume un particolare andamento concavo che rimarrà caratteristico di tutta la produzione Dyane: non si trattava di un vezzo stilistico, bensì di un valido espediente per ridurre la rumorosità all’interno dell’abitacolo.

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Un neo abbastanza importante nelle prime Dyane stava nell’assenza di un finestrino supplementare posto sul montante posteriore, che rimaneva così cieco e penalizza la visibilità posteriore poiché creava un angolo morto di grosse proporzioni, molto fastidioso in manovra.

I cerchi erano gli stessi della 2CV, ma verniciati in bianco. La coda è caratterizzata innanzitutto dalla presenza, di serie, di un pratico portellone apribile verso l’alto, portellone che invece era optional nella 2CV. Tale portellone consentiva l’accesso ad un bagagliaio della capacità di 250 litri. I piccoli gruppi ottici sistemati in basso riprendono quelli delle DS ristilizzate che avrebbero visto la luce di lì a poco, ma che evidentemente erano già state concepite dai designers della Casa.

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Gli interni della Dyane riprendono la spartanità tipica delle 2CV, ma in chiave più moderna: rimangono i sedili tubolari coperti da un robusto telo, l’impianto elettrico a dinamo con indicatore di carica compreso nella strumentazione, interruttore per le luci di posizione posto sulla sinistra e per gli anabbaglianti posto sulla destra.

La leva del cambio è posta sulla plancia, e il cruscotto è composto solo da un tachimetro e da un contachilometri. La capote sul tetto può finalmente essere aperta dall’interno, al contrario di quanto succedeva invece nella 2CV.

La Dyane condivideva l’intero comparto meccanico con la 2CV: si ritrovano così la struttura a pianale rinforzato con elementi scatolati con carrozzeria fissata sopra di esso. A differenza della 2CV, nella Dyane vennero utilizzati, come già visto, anche lamierati concavi che consentivano una maggior insonorizzazione, anche se erano più costosi a fabbricarsi.

Anche le sospensioni mantennero lo schema originario a ruote indipendenti su entrambi gli assi, con tiranti longitudinali, bracci oscillanti, molle elicoidali longitudinali, ed ammortizzatori a frizione e ad inerzia. La soluzione delle molle longitudinali permetteva l’interazione tra avantreno e retrotreno per ottimizzare l’assetto della vettura.

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L’impianto frenante prevedeva quattro tamburi, dei quali quelli anteriori erano posizionati entrobordo, cioè all’uscita del differenziale, mentre quelli posteriori erano montanti dietro il mozzo ruota. Non era presente alcun tipo di servocomando per i freni, e così pure per lo sterzo, del tipo a cremagliera.

La Dyane lanciata nel 1967 era spinta dal noto motore bicilindrico raffreddato ad aria che già equipaggiava la 2CV, motore della cilindrata di 425 cm³ e della potenza massima di 21 CVSAE. Con la 2CV venne condivisa anche la trazione anteriore, soluzione in procinto di diffondersi a macchia d’olio nella produzione automobilistica mondiale. Il cambio era manuale a 4 marce, con frizione monodisco a secco, ma in alternativa era possibile scegliere una frizione centrifuga.

Al suo debutto la Dyane era disponibile in due livelli di allestimento, denominati Luxe e Confort. Contrariamente a quanto farebbero pensare le due denominazioni, Luxe era il livello di base, mentre Confort era il livello superiore.

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L’allestimento Luxe era caratterizzato dall’avere la panchetta anteriore con copertura in tessuto che lasciava però scoperta una parte della struttura tubolare. Tale panchetta era fissa, fatto che penalizzava chi era troppo alto o troppo basso. Il riscaldamento (ad aria che funzionava solo se in marcia) e il bloccasterzo erano presenti su tutte la versioni. Quanto ai pannelli porta, la Luxe montava delle semplici coperture in plastica senza poggiabraccia e senza vano portaoggetti.

Il livello di allestimento Confort, invece, prevedeva una panchetta anteriore regolabile longitudinalmente ricoperta mediante un tessuto che nascondeva per intero la sua struttura tubolare. Inoltre i pannelli porta erano dotati di vano portaoggetti.

La lista optional comune alle due versioni includeva: frizione centrifuga, sedili anteriori separati, cinture di sicurezza anteriori, panchetta posteriore ribaltabile.

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All’inizio della sua carriera commerciale, lDyane ricevette delle critiche dalla stampa specializzata a causa del suo prezzo troppo alto rispetto a quello della 2CV in rapporto alle prestazioni ed ai consumi, entrambi leggermente peggiorati.

Per questo motivo, già nel gennaio del 1968, venne introdotta una nuova versione, denominata Dyane 6 perché equipaggiata con il bicilindrico da 602 cm³ che già veniva impiegato sulla Ami 6. Tale motore, della potenza di 28 CV, permetteva di raggiungere una velocità massima di 110 km/h contro i 100 km/h della prima Dyane.

Esteriormente questa versione si distingueva per i cerchi dotati di coppe ruota cromate. Le primissime Dyane 6 prodotte fino al mese di aprile del 1968 recavano la sigla D6 anziché Dyane 6. Si tratta di un lotto molto limitato ed oggi assai raro e molto ricercato dagli appassionati.

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Il 18 marzo dello stesso anno, solo un paio di mesi dopo il lancio della Dyane 6, la Dyane di base venne sostituita da una nuova Dyane, presto divenuta nota come Dyane 4 per distinguerla dalla versione più potente. Questa nuova versione montava un motore da 435 cm³, simile al precedente, ma in grado di erogare fino a 26 CV di potenza massima, giungendo quindi quasi ai livelli della Dyane 6. Le prestazioni migliorarono leggermente.

Il 1968 fu anche l’anno in cui la Dyane cominciò ad essere commercializzata in Italia.

Nonostante tutte le migliorie apportate nel primo anno e mezzo di commercializzazione, le vendite della Dyane non riuscirono mai a raggiungere i livelli della 2CV, che continuò ad essere smerciata su livelli assai sostenuti (ma non in Italia, dove a parte un breve periodo nel 1961, la 2CV non sarà commercializzata sino al 1976).

Per questo, nel febbraio 1970, si cercò di rendere la gamma ancor più interessante portando il motore della Dyane 6 a 35 CV di potenza.

Ma la Dyane faticava veramente a raggiungere i livelli di vendita sperati, che erano di almeno 100 mila esemplari l’anno

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Nel settembre del 1974 si ebbe il restyling di mezza età, per la verità molto discreto: la Dyane ricevette una nuova calandra al posto di quella cromata a nido d’ape presentandosi con griglia in plastica grigia rifinita con dei sottili listelli cromati, mentre lo stemma diviene cromato anziché dorato e nuovi paraurti in acciaio inox con inserti in gomma nera. Tra gli altri aggiornamenti, il volante precedente a due razze fu sostituito con il classico volante monorazza Citroen imbottito, come vogliono le leggi sulla sicurezza.

Alla fine di quell’anno, la Dyane fece registrare il record assoluto di vendite nella sua carriera: con i suoi 126.850 esemplari immatricolati, la vettura stabilì un record che non verrà mai più eguagliato negli anni a venire. Tale record fu facilitato anche dall’avvento della crisi petrolifera che spinse molti acquirenti ad orientarsi su modelli più economici e dai consumi più contenuti.

Fu proprio in quel 1974 che la Peugeot comincerà ad entrare nel capitale della Citroën rilevando il 38.2% del suo pacchetto azionario, il primo passo verso la creazione del Gruppo PSA.

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Nell’agosto del 1975 la Dyane 4 fu tolta dal listino lasciando da quel momento in avanti solo alla Dyane 6 il compito di rappresentare la gamma Dyane. Contemporaneamente vennero apportati aggiornamenti allo sterzo dal punto di vista meccanico con nuova cremagliera, nuovo pignone, nuovo rapporto di demoltiplicazione, ed anche le sospensioni subirono aggiornamenti con l’arrivo di ammortizzatori telescopici anche all’avantreno.

Nel 1982 le Dyane uscirono dalle linee di montaggio di Levallois, ma la produzione continuò negli stabilimenti di Vigo, in Spagna, e di Mangualde, in Portogallo.

La Dyane venne assemblata fino al mese di giugno del 1983: il termine della commercializzazione venne fissato per il dicembre 1983, ma non si fece in tempo ad esaurire le scorte degli esemplari prodotti e, pertanto, gli ultimi 570 esemplari furono venduti nel gennaio 1984. L’ultimo esemplare di Dyane fu venduto in Italia.

Oggigiorno la Dyane, non è forse famosa come la 2CV, ma sono nati alcuni sodalizi anche in suo ricordo. In pratica, quindi, anche la Dyane è riuscita a conquistare un piccolo posto nel cuore degli appassionati. b0250

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Riepilogo caratteristiche

Di seguito vengono riportate le caratteristiche relative alle varie versioni previste per la gamma Dyane:

Modello Sigla prog Motore Cilind
cm³
Potenza
CV SAE/rpm
Coppia
Nm/rpm
Massa a vuoto
(kg)
Vel
max
Consumo
(l/100 km)
Anni di
produz
Dyane AYA A79/0 425 21/5450 29.4/2400 570 100 5 08/1967-03/1968
Dyane 4 AYA2 A79/1 435 26/6750 30.4/4000 590 104 5.5 03/1968-08/1975
Dyane 6 AYA3 M4 602 28/4750 40.2/3000 600 110 5.5 01/1968-08/1968
AYB M28/1 33/5750 42.2/3500 605 114 5.6 10/1968-02/1970
AYCB M28 35/5750 46.1/3500 605 120 5.5 02/1970-06/1981
33/5750 41.2/3750 121 06/1981-06/1983

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Testo tratto e modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/Citroën_Dyane

Articolo in collaborazione con : http://curiosando708090.altervista.org

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Una risposta a “CITROEN DYANE – (1967/1984) – Francia”

  1. buondi io ho una citroen 2 cv dolly del 1985 sono circa 25anni ke lo acquistata gia fatta d’epoca

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