ANCILLOTTI SCARAB 50 e 125 cc. – (1968/1982) – Italia

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Prima versione dell’ Ancillotti Scarab 50 con motore Beta – 1970

Ancillotti Scarab

La “Scarab” è una motocicletta da fuoristrada, prodotta dalla Ancillotti tra il 1968 ed il 1982

Accensione di un CH Scarab del 1976 – Clicca Sopra

La “Scarab” venne allestita, nel 1968, quale elaborazione della Beta Camoscio Cross, nelle cilindrate di 50 e 100 cm³. L’inaspettato successo di vendite convinse Gualtiero Ancillotti a tentare il salto di qualità da elaboratore a costruttore di moto, iniziando la produzione delle prime “Scarab”, basate su propulsori a due tempi e telai forniti dalla Beta ed opportunamente modificati.

Ancilotti scarab 50 b_1971

Nel 1970 la “Scarab” venne completamente rinnovata nella ciclistica e dotata di motori Sachs 50 e 125 cm³, nelle versioni regolarità e cross. La potenza del motore, la buona scelta dei materiali e componenti d’assemblaggio, oltre alle numerose vittorie sui campi di gara, fecero subito della “Scarab” una delle moto più desiderate dai quattordicenni (non ancora patentati) e dai sedicenni neopatentati italiani, anche se l’elevato prezzo di listino contribuì non poco a limitare il numero degli esemplari venduti.

Del resto, le potenzialità produttive della fabbrica erano fortemente condizionate dalla tipologia costruttiva semi-artigianale ed i tempi d’attesa per la consegna dello “Scarab”, nei primi anni settanta, rischiavano di apparire quasi biblici all’impaziente clientela.

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Versione del 1973

Nel 1972 fu presentato l’ulteriore aggiornamento della “Scarab” che, abbandonata l’estetica ispirata ai coevi modelli spagnoli della Bultaco, adottò l’elegante serbatoio romboidale che, per alcune versioni, rimase inalterato fino al 1982, anno in cui uscì di produzione.

Nel corso della sua lunga carriera la “Scarab”, anche per renderne più accessibile il prezzo, venne equipaggiata con diverse motorizzazioni. Oltre all’iniziale Beta ed al classico Sachs, furono impiegati propulsori Morini, Minarelli, Hiro e Villa.

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Ancillotti Scarab del 1976

La “Scarab” è una fuoristrada leggera e resistente, sorretta da un telaio a doppia culla chiusa con triangoli di rinforzo anteriori, previsti dopo le riscontrate fragilità dei telai di derivazione Beta, tendenti a collassare nella zona di congiunzione tra la culla e il canotto di sterzo. Pochi sono i difetti imputabili, data la qualità della componentistica, salvo qualche limitata possibilità di rottura agli attacchi posteriori del propulsore da 125 cm³ e una cronica permeabilità all’acqua dei freni, con sensibile riduzione della loro efficacia.

Caratteristiche tecniche – Ancillotti Scarab C 125 Sachs Rg del 1973

Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) ? × 840 × 1.100 mm
Altezze Sella: 770 mm – Pedane: 340 mm
Interasse: 1.320 mm Massa a vuoto: 82 kg Serbatoio: 8 l
Meccanica
Tipo motore: monocilindrico a due tempi quadro, con cilindro e testa in lega leggera e canna in ghisa. Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 123 cm³ (Alesaggio 54,0 x Corsa 54,0 mm)
Distribuzione: a tre serie di luci Alimentazione: a caduta di miscela con olio al 5%, carburatore Bing Ø 27 mm con vaschetta laterale
Potenza: 18,5 CV a 8.600 giri Coppia: Rapporto di compressione:
Frizione: multidisco Cambio: in blocco a 6 marce con comando a pedale sulla sinistra
Trasmissione a catena
Avviamento a pedivella
Ciclistica
Telaio a doppia culla chiusa in tubi d’acciaio
Sospensioni Anteriore: forcella Ceriani con steli Ø 32 mm / Posteriore: doppio ammortizzatore Ceriani da 300 mm regolabili su 3 posizione di precarico
Freni Anteriore: a tamburo centrale 135 x 30 mm / Posteriore: a tamburo da 160 x 30 mm
Pneumatici anteriore 2,75-21″; posteriore 3,50-18″
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 110 km/h
Altro
Rapporto di compressione 10,5:1
Fonte dei dati: motociclismo.it B0173

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