Ancillotti CH
Un salto nel passato con un giro Ancillotti CH del 1978 – Clicca Sopra
La “CH” è una motocicletta da enduro, prodotta dalla Ancillotti tra il 1977 ed il 1982 come sostituta della Scarab, da cui deriva.
Ancillotti CH – Descrizione
La moto rispetto alla Scarab da cui deriva differisce per pochissimi dettagli, difatti il telaio e le sovrastrutture risuolano identiche a prima vista, anche se il telaio non ha più l’archetto posteriore, mentre ha anche dei collegamenti diversi con il forcellone, con il ritorno dell’uso della cassa filtro coperta da un telo impermeabile e non in materiale plastico, ma costituito da un doppio pentolino costruito centralmente in ferro ed in alluminio nei coperchi laterali, rimane comunque sia la borsa dei attrezzi sul serbatoio.
Per quanto riguarda il motore, con questo modello passa definitivamente alla motorizzazione Hiro dove inizialmente ha la frizione a secco, poi dal secondo anno di produzione adotta la classica soluzione in bagno d’olio, mentre l’ultimo anno di produzione nel 1982 adotta motori TAU, con l’inedito raffreddamento a liquido.
La CH 125 rappresenta una svolta epocale per l’Ancillotti che con questo modello abbandona, come detto, il motore Sachs per l’italiano Hiro. Lo scarico si trova però sul lato destro. La cassetta di aspirazione, nascosta dal telo impermeabile, non è in plastica come sulle versioni motorizzate Sachs, ma stranamente viene riesumato il mitico filtro dell’aria a doppio pentolino costruito centralmente in ferro ed in alluminio nei coperchi laterali.
I motori Hiro montati da Ancillotti nei telai che fino a qualche giorno prima ospitavano i Sachs a sei marce, hanno la frizione a secco, la testa di tipo radiale e lo scarico basso spostato a destra. La moto subisce nel tempo miglioramenti che interessano non solo l’estetica, ma anche la ciclistica e la meccanica. In particolare il motore viene dotato nel 1978 di frizione in bagno d’olio. La scelta di affidarsi all’Hiro si rivela vincente ed il binomio dura fino al 1982, anno in cui l’Ancillotti si converte al raffreddamento ad acqua, con i motori costruiti dalla TAU.
La CH era disponibile in due colori: serbatoio e parafanghi gialli oppure serbatoio arancione, bordeaux ed azzurro e parafanghi bianchi. Sul serbatoio, come in uso negli anni Settanta trova posto la borsa porta attrezzi. A fianco del tappo un adesivo avvisava i possessori di stringere tutta la bulloneria, controllare la tensione della catena e la pressione dei pneumatici dopo la prima ora di marcia.
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Testo tratto e modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/Ancillotti_CH
Articolo in collaborazione: http://curiosando708090.altervista.org