Alfasud Sprint
Progettata contemporaneamente all’ Alfasud, la Sprint vede la luce soltanto nel settembre 1976. La scelta di realizzare la nuova coupé sullo stesso pianale della berlina, riducendo così i costi di sviluppo e industrializzazione, è indice dell’attenzione che l’Alfa dedica alle economie di scala.
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La vettura ha una forma moderatamente a cuneo e un abitacolo insolitamente spazioso per una sportiva. Particolari interessanti sono il quadrifoglio, situato alla base del montante posteriore, che copre una bocchetta per l’uscita dell’aria dall’abitacolo e i cristalli laterali posteriori parzialmente discendenti.
La sua linea compatta e guizzante e il baricentro molto basso le assicuravano una tenuta di strada, stabilità e grande conforto di marcia anche a velocità sostenuta.
Il motore boxer della prima versione (1976/1978) è portato a 1286 cm3, grazie ad un aumento della corsa dagli originari 59 a 64 mm. Questa prima edizione della Sprint (velocità massima dichiarata di 165 Km/h) è prodotta in 18.356 esemplari e veniva venduta a Lire 5.280.000.
Come la Giulietta Sprint era disegnata da Giugiaro ed era proposta inizialmente in due varianti (1.3 e 1.5 litri) ed ha subito la stessa evoluzione della berlina ricevendo motorizzazioni sempre più spinte.
L’ultima versione prodotta, Quadrifoglio Verde, forte del suo potente quattro cilindri di 1700 con 118 cavalli, poteva raggiungere agevolmente i 195 Km/h, una prestazione che la rese una delle più veloci auto della sua categoria. B0196
Articolo in collaborazione con: http://curiosando708090.altervista.org