AERMACCHI ALA VERDE – (1959/1972) – Italia

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Il sound di un Ala Verde prima serie – Clicca Sopra

Aermacchi Ala Verde – Il contesto e l’evoluzione

L’Ala Verde è una motocicletta costruita dall’Aermacchi dal 1959 al 1972

La moto nasce come versione sportiva dell’Ala Azzurra 250 cm³. A tal fine il motore, il classico monocilindrico orizzontale Aermacchi derivato da quello della poco apprezzata Chimera, è potenziato a 16 CV dai 13,7 dell’Ala Azzurra attraverso un carburatore da 24 mm (anziché da 22), rapporto di compressione incrementato e valvola di aspirazione maggiorata. Il motore, dotato di cambio a quattro rapporti, è montato a sbalzo su un telaio in tubo d’acciaio e lamiera, altra caratteristica delle moto costruite alla Schiranna.

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Nuova l’estetica, caratterizzata da un serbatoio di foggia poco convenzionale con una “gobba” verso la sella, sellone con codino, manubrio basso e ruote da 17″. La Casa dichiarava una velocità massima di 140 km/h. L’Ala Verde fu piuttosto gradita dalla clientela, che ne apprezzava la tenuta di strada, la velocità, il consumo e i freni; punti deboli si rivelarono il comando del cambio a bilanciere e la tendenza, in piega, a toccare l’asfalto.

Nel 1963 l’Aermacchi, partecipata da tre anni dall’Harley-Davidson, lanciò sul mercato la seconda serie dell’Ala Verde, che si distingueva dalla versione originale per diverse modifiche meccaniche (lubrificazione potenziata, frizione a quattro dischi anziché a tre, impianto elettrico rinnovato, forcellone rinforzato) ed estetiche (cambiano il manubrio, le cassette laterali e lo scarico). Si rese disponibile come optional il cambio a 5 rapporti.

 

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Il 1967 fu l’anno della nascita della terza serie dell’Ala Verde. La monocilindrica varesina subì un nuovo restyling, in seguito al quale cambiarono il serbatoio (peraltro simile al precedente), i parafanghi, la sella, gli attacchi del faro e la forcella. Le ruote passarono a 18″, riducendo il pericolo di toccare in curva.

Del 1970 è l’arrivo dell’ultima serie dell’Ala Verde. In quell’anno cambiò la grafica del serbatoio, l’impianto elettrico (incluso il blocchetto dei comandi) e i parafanghi. Il motore è potenziato a 18 CV, ha di serie il cambio a 5 marce e la frizione ha cinque dischi. Cambia anche la ruota anteriore, che passa a 19″.

La produzione dell’Ala Verde cessò nel luglio 1972. Il ruolo di moto sportiva nella gamma Aermacchi fu preso dalla 350 TV.

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Caratteristiche tecniche – Aermacchi Ala Verde (prima e seconda serie)

Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 1920 × 600 × 800 mm
Altezze Sella: 740 mm – Minima da terra: 130 mm
Interasse: 1300 mm Massa a vuoto: 114 kg Serbatoio: 17 l
Meccanica
Tipo motore: monocilindrico orizzontale quattro tempi Raffreddamento: ad aria
Cilindrata 246,2 cm³ (Alesaggio 66 x Corsa 72 mm)
Distribuzione: aste e bilancieri, due valvole Alimentazione: un carburatore Dell’Orto UB 24 BS2
Potenza: 16 CV a 6.500 giri/min Coppia: Rapporto di compressione: 8,5:1
Frizione: multidisco in bagno d’olio Cambio: 4 marce a pedale, comando a bilanciere sulla destra
Accensione a spinterogeno
Trasmissione primaria a ingranaggi elicoidali; secondaria a catena
Avviamento a pedale
Ciclistica
Telaio monotrave
Sospensioni Anteriore: forcella teleidraulica / Posteriore: forcellone oscillante e due ammortizzatori teleidraulici
Freni Anteriore: a tamburo centrale monocamma, diametro 180 mm / Posteriore: a tamburo centrale monocamma, diametro 180 mm
Pneumatici anteriore: 2,50-17″; posteriore: 3,00-17″
Prestazioni dichiarate
Velocità massima 140 km/h
Consumo 3,5 l per 100 km
Fonte dei dati: Motociclismo d’Epoca 8-9/2005, pag. 81 B0394

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Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Aermacchi_Ala_Verd

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