VOLKSWAGEN GOLF GTI – Il mito dei nostri tempi – (dal 1975) – Germania

Golf GTI

Golf GTI

La Volkswagen Golf è un’autovettura di medie dimensioni presentata dalla casa tedesca Volkswagen nella primavera del 1974, e da allora divenuta in breve tempo suo simbolo. Nel mercato nordamericano la I e la V serie sono state commercializzate con il nome di Volkswagen Rabbit, le restanti (II-III-IV-VI e VII) con la denominazione Golf. La versione sportiva, la Golf GTI, in tale mercato, si chiama tuttora semplicemente GTI. Nel corso degli anni si sono succedute sette generazioni

Golf GTI 8V – Clicca Sopra

Volkswagen Golf GTI

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La prima Golf GTI fu pensata il 18 marzo del 1973 dall’ingegner Lowemberg del reparto ricerca e sviluppo VW, con 110 cavalli e soli 810 kg di peso il rapporto peso/potenza di questa prima Gti era di 7.36 kg per cavallo. Il progetto iniziale si sviluppò come un esperimento, i vertici del gruppo, dopo una serie di tentennamenti, decisero di presentarla al salone di Francoforte nel 1975 producendone 5000 esemplari e lanciando la vendita nel 1976.

La sigla GTI è l’acronimo di “Gran Turismo Iniezione” ed è contraddistinta dalla presenza di griglie a nido d’ape e listelli di colore rosso sulla calandra. Nel 1982 la Gti ha subito un incremento di cilindrata fino a 1.8L, con un aumento di 2cv ma un andamento di coppia totalmente diverso rendendo la macchina molto più veloce e “coppiosa” perdendo un po’ nell’allungo. Il rapporto kg/CV rimase imbattuto per anni, visto anche le meno fortunate serie sportive 3 e 4, fino all’avvento della penultima GTI (la quinta serie) che vantava un rapporto di 6,65 kg per cavallo.  

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Nel corso del 2006 è stata presentata anche la Golf GTI Edition 30. Questa versione si differenzia dalla normale GTI per il motore da 230 CV, i cerchi da 18 pollici neri, il pomello del cambio con la forma della palla da golf (presente nella prima versione della GTI). L’Edition 30 è nata per festeggiare il trentennale della nascita della GTI. Per ogni anno, il motore è stato potenziato e si è cercato di mantenre sempre intatto lo spirito e le caratteristiche della prima versione.

Al salone di Parigi, nel 2008 viene presentata la nuova Golf GTI VI, lo stile delle linee della Golf è firmato, come fu nella prima serie ad opera di Giorgietto Giugiaro, da un designer italiano, ovvero Walter de Silva (che ha supervisionato il lavoro di Klaus Bischoff e Mark Lichte). Per quanto riguarda, invece, la messa a punto da segnalare il lavoro del pilota professionista Hans Joachim Stuck.

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La nuova Golf GTI VI si distingue dalle versioni normali per pochi dettagli estetici: paraurti modificati, minigonne laterali, uno spoiler posteriore, cerchi in lega a cinque fori, un estrattore finale che incornicia due scarichi cromati, uno a destra ed uno a sinistra. Gli interni, invece, oltre alla solidità teutonica, denotano un tocco di sportività: impuntature rosse (cucite su: corona volante, leva del freno, sedili, ect), dettagli come il volante sportivo tagliato in basso, inserti black stripe e sedili sportivi anteriori che riprendono, come un omaggio, i colori dei rivestimenti della capostipite. Ma le modifiche maggiori si hanno sotto pelle.

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E così troviamo: sospensioni sportive irrigidite che rendono l’auto più bassa di 22mm all’anteriore e 15mm al posteriore; impianto frenante potenziato con pinze freni verniciate di rosso, fari posteriori a led, differenziale elettronico XDS e il motore 2.0 TSI che subendo modifiche a pistoni, fasce elastiche, pompe dell’olio e del carburante ed introducendo un nuovo sensore massa/aria, sviluppa 155 kW (211 cv), con una coppia di 280Nm costanti da 1700 a 5200 RPM, omologato Euro 5. Il risultato di tutto ciò, sono prestazioni che coprono lo 0–100 km/h in 6,9 sec., con una velocità di punta massima nell’ordine dei 238 km/h ed un consumo dichiarato di 13,7 km/l.

Golf GTI – L’evoluzione della “Specie”

Golf GTI

Anno 1976 Golf GTI dal 110 cv, modello ormai introvabile per le  strade,  visto che all’età del veicolo si aggiungono i problemi della benzina rossa. Compatta e relativamente economica, dimostrava come fosse possibile contenere in 3 metri e 98 centimetri di lunghezza una meccanica esuberante, in grado di donare eccellenti doti di sportività (oltre 180 km/h). Questa vettura diventò uno strumento di culto per appassionati di automobili.

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Golf  GTI II serie prima con 112 cv 8v e poi 136 cv 16v, si rivela la miglior sportiva del momento che sa infondere un notevole senso di sicurezza al guidatore.

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Golf  GTI III serie 16v Anniversary 20th (1996) continua il successo della casa tedesca, anche se le prestazioni non sono da record, si fa apprezzare per la linea moderna e più elegante.

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Golf  GTI IV serie; continuano i miglioramenti: lo spazio aumenta, la cura dei dettagli e la silenziosità di marcia la avvicinano sempre più alle vetture di classe superiore. Seppur i 150 cv sotto certi aspetti entusiasmano, non può più vantare il primato assoluto fra le berlinette sportive di serie.

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L’evoluzione, la GOLF 1.8 da ben 180 cv risulta la versione ambita dagli appassionati. In Italia viene venduta ma con cerchi Santa Monica da 17″ anzichè Bbs originale ww DA 18″ . La GTI da 180 cv si distingue per il logo stampato con lo stesso stile adottato dalla Golf 1 venduta principalmente nei colori grigio, nero e rosso e nella speciale edizione giallo canarino.

Golf GTI

GOLF V serie; il paraurti anteriore è ben rifinito e i cerchi da 17″ sono di serie su alcune versioni. Tuttavia la vettura perdeva l’appellativo di “auto del popolo” causa il prezzo non più accessibile a tutte le tasche, rispecchiando più vicino vetture tedesche di alto livello.

Tra i particolari le frecce direzionali incorporate sugli  specchietti retrovisori. Vista posteriormente, la vettura ha curve più arrotondate e scompare la maniglia centrale del portellone, non sempre ben vista dai golfisti. B0151

Volkswagen Golf GTI … un vero mito

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Spunti tratti e modificati:  http://golfmania.altervista.org/vw/html/index.php

Testo tratto e modificato: http://it.wikipedia.org/wiki/Volkswagen_Golf

Articolo in collaborazione con : http://curiosando708090.altervista.org

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