Maserati Bora
Una Bora in azione – Clicca Sopra
Maserati Bora
La prima Maserati a motore centrale prodotta in serie viene presentata al Salone di Ginevra del 1971. Denominata ufficialmente Tipo 117, è però universalmente conosciuta come Bora.
Con l’obbiettivo di equilibrare le masse sui due assali, la Bora ha il motore molto vicino all’abitacolo, isolato solo da un pannello amovibile in alluminio rivestito di moquette. Il cambio, uno ZF a 5 marce, è a sbalzo sulle ruote posteriori. I freni sono a disco autoventilanti con servofreno idraulico (Citroen), una scelta obbligata viste le alte prestazioni della vettura: velocità di punta di 280 km/h e accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 6.7 secondi – consumo medio 15,0/100 km.
Il look affascinante ma anche aggressivo della berlinetta si deve alla Italdesign di Giorgio Giugiaro. Nel 1973 la Maserati prepara per le corse un paio di granturismo e la prima Bora a essere elaborata porta il numero di telaio 3000: con l’aumento del rapporto di compressione l’otto cilindri sviluppa 430 CV a 6500 giri.
Quando la Maserati chiede l’omologazione è cosciente che fino a quel momento le Bora costruite sono soltanto 372, contro le 500 necessarie quindi la richiesta formulata alla Commissione Sportiva Internazionale venne infatti respinta…un vero peccato, vista l’attitudine corsaiola della Bora.
Nel 1973, nel tentativo di vendere sul difficile mercato statunitense senza eccessive tribolazioni burocratiche, visto che le omologazioni per quel motore sono già state ottenute, viene resa disponibile soltanto per i clienti d’oltreoceano la motorizzazione di 4.9 litri che, a partire dal 1975, viene offerta per l’intera produzione.
La Maserati Bora esce di scena nel 1978, quando ne sono state costruite 289 con il 4.7 litre e 235 con il 4.9 litri. La Maserati Bora costava, al debutto, 13 milioni e mezzo di lire. B0222