Maserati 5000 GT
Scià di Persia …. Indianapolis …. o 5000 GT come è universalmente conosciuta: qualunque sia il nome con cui viene chiamata, la Tipo 103 rimane la più esclusiva delle Maserati dei primi anni ’60. Dal 1959 al 1965 viene costruita in soli 34 esemplari, splendide creazioni artigianali rigorosamente diverse tra loro. L’esemplare destinato al ” re dei re ” (carrozzata Touring) ha livrea blu, interni in pelle crema e molti particolari in oro fu la prima 103 realizzata e riconoscibile per i tre fanali tondi sulla coda.
L’esemplare imperiale crea scompiglio tra il jet set dell’epoca, che si mette pazientemente in lista d’attesa. Gianni Agnelli fa carrozzare la sua Maserati 5000 GT da Pinin Farina mentre l’industriale americano Brown decide di far vestire la sua 5000 GT da Allemano. Anche Monterosa, Giugiaro e Bertone si cimentano sul tema 5000 GT ma, probabilmente la più bella è quella creata da Michelotti … bassa, aggressiva e con i fari nascosti da palpebre.
Di grande rilevanza ha però l’idea elaborata da Pietro Frua per il telaio 048, commissionata dal principe Karim Aga Khan. Presentata al Salone di Ginevra del 1962, è contraddistinta da uno stile molto personale che anticipa il look delle Maserati dell’immediato futuro: muso molto caratterizzato, linee rette, superfici piane, particolare taglio delle finestrature. La coupé del principe verrà infatti ripresa in considerazione al momento dell’ideazione della coupé Mistral e della berlina Quattroporte, pensate per una produzione industriale rivolta a un pubblico meno ristretto.
Il motore era anteriore a 8 cilindri a V di 90° con potenza di 340 CV a 6000 giri/min. Velocità massima dichiarata era di 270 Km/h per un consumo medio di 18,0/100 km. B0244
