Lancia Beta Montecarlo
Una meravigliosa Beta Montecarlo Turbo Gr. 5 – Clicca Sopra
Con il nome Beta s’identifica una gamma di vetture (berlina, berlina Trevi, coupé, HPE, spider, Scorpion e Montecarlo) prodotte dalla Lanciatra il 1972 ed il 1984.
La Beta (codice progettuale iniziale “Y1”) fu la prima autovettura totalmente nuova presentata dalla Lancia dopo l’acquisizione, avvenuta nel 1969, da parte di Fiat.
Lancia Beta Montecarlo
Nel 1975, su design Pininfarina, venne lanciata la Lancia Beta Montecarlo, denominata sui mercati americani come “Scorpion”, causa la presenza di un omonimo modello Chevrolet.
Si trattava di una berlinetta con motore centrale, facilmente “preparabile” per le gare (ne venne derivata una versione da pista, la Beta Montecarlo Turbo, da cui poi fu ricavata per i rally la “Rally 037”).
Con le altre Beta, la Montecarlo, disponibile sia con carrozzeria chiusa (chiamata “coupé”) che con tetto in tela ripiegabile (definita “spider”), condivideva unicamente il motore: un 4 cilindri bialbero di 1995 cm³ da 120 CV DIN.
In effetti la Lancia Beta Montecarlo derivava da una collaborazione tra Fiat e la Pininfarina, destinata alla realizzazione di una vettura sportiva da cui derivare facilmente, attraverso il reparto sportivo Abarth, vetture da gara.
I primi prototipi vennero presentati nel 1970 col nome di Fiat X1/8, mentre quello definitivo, arrivò nel 1974 con la sigla X1/20.
Nel 1974 vennero iscritte al Giro Automobilistico d’Italia due Abarth SE030, ovvero due X1/20 con motore V6 da 285 CV d’origine Fiat 130 e alcune modifiche aerodinamiche.
L’intento era quello di mostrare la vocazione sportiva del modello, il cui debutto era previsto proprio al Salone dell’Automobile di Ginevra del 1974.
Una serie di ripensamenti, non ultimo quello di far gareggiare una futura versione preparata della nuova berlina 131 (soluzione che avrebbe garantito un ritorno d’immagine più diretto), portarono al congelamento del progetto, che venne ripreso l’anno successivo, quando, sempre al Salone di Ginevra del 1975, la X1/20 debuttò con marchio Lancia e denominazione Beta Montecarlo.
Le differenze col resto della gamma Beta erano notevoli: la trazione era posteriore, il motore centrale (montato davanti alle ruote posteriori), le sospensioni a ruote indipendenti (MacPherson davanti a bracci oscillanti triangolari dietro).
Data la crisi petrolifera in atto al momento del lancio, nonostante le potenzialità del telaio, venne montato lo stesso 4 cilindri 2 litri da 119 CV delle altre Beta.
Il 6 maggio 1979, alla 6 Ore di Silverstone la Montecarlo fece il suo debutto nel Campionato Internazionale Silhouette (Gruppo 5). Forte di un’aerodinamica esasperata, di un peso di soli 750 kg (300 in meno della versione di serie) e di un propulsore di 1425 cm³ turbo da 370 CV, sfidò le dominatrici Porsche 935 e Ford Capri Zakspeed, vincendo qualche gara. L’anno successivo, con motore potenziato a 400 CV e piloti del calibro di Eddie Cheever, Riccardo Patrese, Walter Röhrl e Michele Alboreto al volante, s’aggiudicò il Campionato Internazionale Marche Gruppo 5, titolo riconfermato anche nel 1981.
Nel 1979 comparve anche la seconda generazione del modello di serie. Le modifiche principali riguardavano le 2 pinne posteriori (sulle quali comparvero 2 vetri per migliorare la visibilità in manovra), la mascherina anteriore (ridisegnata secondo gli stilemi Lancia del momento), i cerchi maggiorati e alcuni dettagli degli interni (rivestimenti e dotazioni). Il motore guadagnò 1 CV (per un totale di 120 CV), mentre la denominazione divenne semplicemente Montecarlo (senza più Beta).
La Montecarlo uscì di listino nel 1982, lasciando uno splendido ricordo: generò la plurivittoriosa Lancia Rally 037 lanciata proprio quell’anno. B0110
Testo tratto e modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/Lancia_Beta#La_Montecarlo