Questo modello Kawasaki è stato prodotto dal 1980 al 1989, in due versioni, normale (senza sigla finale) e “DFI“, il modello normale è una naked, mentre il modello “DFI” è una moto stile americano, con il grande manubrio ricurvo, le grandi borse laterali e con un grande parabrezza.
Una bella Kawasaki Z 1300 – Clicca Sopra
Kawasaki Z 1300 – (1979)
Alla fine degli anni 70 la Kawasaki ha il vento in poppa. Molti dei suoi modelli hanno avuto un successo straordinario, dalla 900 Z1 ai tre cilindri a due tempi da 370 a 750 cc. La marca si è costruita una solida immagine sportiva coronata nel 1978 dal titolo di campione mondiale nelle classi 250 e 350 cc.
Più ricca che mai, la gamma comprende quell’anno sedici modelli, tre dei quali da 1000 cc. Non ci poteva essere un momento migliore per sferrare un altro colpo, ed è quello che fa la Kawasaki presentando al Salone di Colonia del 1978 la sua Z 1300.
Ancora dopo la Honda
Poco fortunata, la Kawasaki, che si era già fatta superare sul filo del traguardo dalla Honda con la presentazione, nel 1969, dell’ultima 750 a 4 cilindri giapponese, subisce la stessa disavventura nel 1978: La Honda CBX a sei cilindri viene presentata infatti all’inizio dell’anno e alla Kawasaki va solo il merito della maggiore cilindrata, in questo periodo di scalata tecnologia.
La più impressionante dell’epoca
La Kawasaki può comunque essere orgogliosa di aver costruito la moto più impressionante. Un po’ troppo, per l’Europa, che a lungo riserverà una timida accoglienza a questa sei cilindri, ottima quanto a prestazioni ma troppo pesante e non abbastanza sportiva per il nostro mercato. B0019
Articolo in collaborazione con : http://curiosando708090.altervista.org