HONDA CBX 1000 SEI
Il dolce sound di una CBX sei – Clicca Sopra
Con la sigla CBX la casa motociclistica giapponese Honda ha messo in vendita numerosi modelli di motocicletta a partire dal 1978.
Le Honda CBX sono moto stradali sportive, che per le loro caratteristiche si inseriscono tra le Honda CB e le Honda CBR. I propulsori sono tutti in configurazione in linea ma con il numero dei cilindri che arrivavano fino all’esacilindrico della 1000 cm³. Quest’ultima in particolare, oltre ad essere stata la prima utilizzante la sigla CBX è stata quella maggiormente pubblicizzata all’epoca della presentazione, mettendola in diretta concorrenza con l’unico altro modello di produzione con motore a 6 cilindri, la Benelli Sei.
Anche per quanto riguarda la presentazione estetica le differenze sono state notevoli; dai primi modelli sprovvisti protezioni aerodinamiche che potevano essere definiti “naked”, si è passato, per i modelli successivi, anche alle versioni provviste di carenatura, riconoscibili perlopiù dalla sigla “F”.
La CBX faceva parte di quello che, all’epoca, poteva chiamarsi un trio a 18 cilindri, insieme alla Benelli 900 Sei ed alla nipponica Kawasaki Z1300, entrambe chiaramente dotate di motore a 6 cilindri.
Proprio nel 1976 la Honda pensò di progettare una motocicletta caratterizzata da una “superfetazione cilindrica” rispetto alle classiche quattro in linea.
La elevata qualità costruttiva della sei cilindri nipponica fa assurgere questa motocicletta ai livelli più alti di specificità, facendo sì che essa rappresentasse il top della gamma Honda della seconda metà degli anni Settanta.
HONDA CBX 1000 SEI – Come andava
La si poteva metter alla prova in vario modo, la CBX 1000, soprattutto su pista, ma purtroppo si sarebbe riscontrata una certa penalizzazione del “carroarmato dagli occhi a mandorla” sulle pieghe più decise. Ciò rendeva la moto decisamente vulnerabile a rotture e sfregamenti vari. Il suo peso a secco di 258 Kg, non veniva definito proprio da scooter cittadino: non poteva permettersi di svicolare come una Vespa, non era una moto agile, ma stando in sella ad essa, anche a basse velocità, ci si rendeva subito conto, con i capelli al vento, di non avvertire quasi per nulla il suo peso, neanche nelle curve: diventava quasi un “letto di piume”, come fu definita la celeberrima Norton Manx, qualche lustro prima.
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