CAGIVA ELEFANT
Sound di una 900 ie – Clicca Sopra
La Cagiva Elefant è una motocicletta da Deserto-stradale ossia capace d’andare su terreni sabbiosi come sull’asfalto, venne prodotta in varie cilindrate, da 125, 200, 350, 650, 750 e 900 cm³. I due modelli più piccoli furono prodotti con motori a due tempi, mentre gli altri con motori bicilindrici a quattro tempi.
Cagiva Elefant 900
Questo modello è un progetto completamente nuovo rispetto alla precedente Elefant 750. Venne prodotta in due serie distinte, la prima dal 1990 al 1992, la seconda dal 1993 al 1996. Nel 1990 nasce in serie limitata a 1.000 esemplari la Elefant 900 IE con livrea Lucky Explorer: ha il motore 904 cm³ derivato dalla Ducati 900SS, con cambio a 5 marce e iniezione elettronica Weber-Marelli: la moto, costossissima, è equipaggiata della miglior componentistica allora presente sul mercato, come il monoammortizzatore Ohlins ed i freni Nissin. Presentava a corredo una targhetta portachiavi in argento con il numero progressivo e firmata da Edi Orioli. Ora è rara e ricercata dai collezionisti per la sua esclusività.
Nel 1992 questa maxienduro sportiva è adattata leggermente ad usi turistici ed è allestita la versione GT, che si differenzia dalla Lucky Explorer per la più sobria livrea grigia metallizzata e per l’adozione di una forcella tradizionale Marzocchi Magnum con steli da 45 mm al posto della precedente Marzocchi con steli da 42,7 mm.
Nel 1993 il progetto Elefant 900 è rivisto in modo sostanziale ed entra in produzione la 900 AC a carburatori, che rispetto alla precedente IE ha dei costi di produzione e di vendita inferiori che contribuiranno al successo nelle vendite. Rispetto alla versioni ad Iniezione, la nuova Elefant AC presenta una serie di modifiche sostanziali: il motore è il nuovo 904, con frizione “spinta” (con comando della frizione passante all’interno dell’albero primario del cambio) e cambio a sei rapporti. Con l’adozione dei carburatori a depressione Mikuni BST38, il carattere già poco mansueto del desmodue si acutizza e così si opta per delle testate con diagramma di distribuzione meno spinto:
il diametro delle valvole di aspirazione scende da 43 a 41 mm e quelle di scarico passano da 41 a 39 mm. Anche la fasatura degli alberi a camme è meno spinta e sarà poi adottata sulla seconda serie della Ducati M900. Sotto il profilo ciclistico, la 900 AC subisce alcuni importanti aggiornamenti: il pregiato ammortizzatore Ohlins, con comando di precarico idraulico della molla, cede il posto ad un più economico Boge, mentre all’anteriore la forcella Marzocchi Magnum da 45 mm cede il posto alla Showa USD con steli da 45.
Anche l’impianto frenante viene modificato: l’impianto a disco singolo anteriore da 296 mm della IE cede il posto al doppio disco da 282 mm della AC: le pinze non sono più le costose Nissin ma si impiegano delle sempre ottime Brembo flottanti da due pistoncini. Nella marmitta, immutata esteriormente, è inserito un catalizzatore retrofit.
Questa Elefant, con modifiche minime nel corso degli anni, sarà prodotta fino al 1996, quando cederà il posto alla Cagiva Gran Canyon e dal 1994 ne sarà derivata la terza serie della Elefant 750, uguale in tutto alla 900 fatta eccezione per la forcella tradizionale Marzocchi (uguale a quella della 900 IE GT), e dell’impianto frenante, ancora a disco singolo e con pinze Nissin.
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Testo tratto e modificato: https://it.wikipedia.org/wiki/Cagiva_Elefant
Articolo in collaborazione con: http://www.curiosando708090.altervista.org