Alfa Romeo 1750
Alfa Romeo 1750
Presentata nel 1968, l’Alfa Romeo 1750 ripropone i canoni tecnici della “Giulia”, senza però seguirne quelli stilistici.
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Sulla base della nuova meccanica leggermente rivisitata e dotata del nuovo motore (serie “AR 00548”) 4 cilindri in linea di 1779 cm³ da 118 CV (DIN) nasce un’automobile dalle caratteristiche sportive nella guida, più potente ed elastica delle “Giulia”, ma dall’aspetto sobrio ed elegante che ci si aspetta da una vettura di questa classe. L’intento dell’Alfa Romeo è di rilanciare con una evoluzione un modello nuovo, per rimanere ancorata al settore di mercato delle automobili medio-alte.
Rispetto alla “Giulia”, la “1750” aumenta il passo di soli 6 cm, ma gli sbalzi vengono sapientemente allungati fino a raggiungere la lunghezza di 4,39 m, guadagnando quei 25 cm in più che le consentono di aspirare ad una categoria superiore.
La scocca autoportante mantiene la struttura differenziata a deformazione progressiva. Il blocco motore-cambio con trazione posteriore, raggiunge una perfezione ed un equilibrio di funzionamento eccellenti. Sarà l’ultima automobile Alfa Romeo dotata di questo schema che era stato iniziato con la “Giulietta”.
Nelle vetture successive (Alfetta, Giulietta, 90 e 75) il cambio verrà spostato sul ponte posteriore, aumentando la stabilità, ma perdendo quella dolcezza di innesto dei rapporti che era il vanto delle vetture milanesi negli anni cinquanta e sessanta.
Già nel 1969 venne presentata la “seconda serie” con piccole modifiche funzionali ed estetiche come le frecce anteriori, i ripetitori laterali ed il volante in legno. La meccanica resta invariata ed i 132 CV(SAE) del motore spingono la vettura a 180 km/h.
Nel 1971, a Gardone Riviera, viene presentato, il modello “2000”, che inizialmente affiancherà la 1750 nei listini Alfa Romeo.
Il nome vuole ricordare la gloriosa vettura degli anni ’30. La cilindrata della nuova berlina Alfa è infatti 1779 cm3. Rispetto alla Giulia le linee sono più moderne e filanti, le dimensioni più generose.
La scocca è a struttura differenziata e il motore sviluppa 114 CV per una velocità massima di 180 km/h. L’alimentazione è assicurata da due carburatori a doppio corpo orizzontali sulle versioni vendute in Europa e da un impianto d’iniezione Spica su quelle destinate agli Stati Uniti.
La 1750 debutta a Vietri sul Mare all’inizio del 1968, quando già ne erano state prodotte alcune migliaia, pronte per la consegna ai primi clienti. Al Salone di Torino dell’anno successivo appaiono le prime modifiche riguardanti il volante, la pedaliera, il circuito frenante (ora sdoppiato) e la fanaleria (ora con lampade allo iodio). Disponibile anche con il cambio automatico ZF a tre rapporti. Buona l’accoglienza del mercato: a fine produzione, nel 1972, le unità uscite dalle linee di montaggio sono 101.883, di cui 1.760 con motore a iniezione. Il costo di listino era di Lire 1.969.600.
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